Diversità e inclusione rappresentano una opportunità per creare meccanismi virtuosi in azienda, ripensando i modelli organizzativi e di gestione delle risorse umane. La diversity è un fattore chiave di crescita, attraction e retention e favorisce l’innovazione. È necessario però un percorso di change management perché si diffonda una nuova cultura aziendale e il posto di lavoro sia un luogo in cui esprimersi come lavoratori e come individui, dando il meglio di sé
C’è una relazione molto stretta tra una cultura aziende improntata su diversità e inclusione e la performance del business. Secondo il Diversity Brand Index 2023, le aziende più inclusive hanno segnato un +21% di ricavi rispetto alle altre. Quindi perché solo il 46% ha già una pianificazione D&I attiva (fonte Future of Work 2023)? “Perché è necessario un cambio di passo e la consapevolezza che occorre creare percorsi di inclusion management. Infatti, incoraggiare un dialogo costruttivo e attivo, creare un bilanciamento tra vita e lavoro che permettano ai dipendenti, e ancora prima agli individui, di prendersi cura di sè e di esprimere il meglio delle proprie qualità, non sono attività che si improvvisano.» sottolinea Paola Maiorana, Direttrice Scuola di Formazione IPSOA – Wolters Kluwer Legal & Regulatory Italia.
Il cammino verso l’inclusione parte dal riconoscere le differenze che toccano tutti gli ambiti della vita sociale, dall’età all’etnia passando per religione, disabilità, genere, orientamento affettivo, istruzione o nazionalità di origine. Dalla consapevolezza si passa poi alla valorizzazione mediante l’inclusione: una grande sfida che rappresenta un epocale cambio culturale globale, di imprese ed individui, che accettano punti di vista diversi, rimuovono gli ostacoli per stimolare nuove idee, si aprono al confronto e all’innovazione.
Perché in una azienda tutto questo si realizzi, occorre una leadership inclusiva che si faccia promotrice del cambiamento.
Il diversity management e le attività verso l’inclusione
Le attività di diversity management seguono due direttrici. «La più evidente è la spinta economica perché, come abbiamo visto, i risultati di un’organizzazione inclusiva sono tangibili e agevolati anche da norme come la certificazione della gender equality che permette di accedere a benefici fiscali – continua Maiorana –. La principale è però la responsabilità sociale, la S delle policy ESG che tutte le imprese sono ormai obbligate a perseguire.»
La scelta di percorrere strategie che rendano evidente l’impegno sociale d’impresa è fondamentale nell’incrementare il valore del brand, nel posizionamento rispetto ai competitor e ai propri clienti e – ancora più rilevante per chi si occupa del capitale umano – rappresenta un fattore determinante nell’attrarre e trattenere i talenti.
Direttori del personale e management si trovano quindi a dover gestire un percorso a lungo termine in cui il mutamento della cultura aziendale deve essere accompagnato da necessari cambiamenti organizzativi. Il punto di partenza è quindi la formazione.
Wolters Kluwer, attraverso la Scuola di formazione IPSOA, è da sempre molto attenta alle esigenze formative delle aziende e le affianca con soluzioni integrate anche in tema di Diversity & Inclusion, sia per la creazione o la crescita della figura del Diversity Manager che per offrire alle risorse umane conoscenze, informazioni e strategie per essere parte del cambiamento.
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