Perché così tanti incompetenti diventano Leader?

Esiste ormai una letteratura immensa su questo tema. Ma cosa è cambiato negli ultimi anni?

Secondo una ricerca Gallup, circa il 75% dei lavoratori lasciano la loro occupazione a causa della leadership del proprio superiore giudicata inadeguata. La buona leadership in generale è l’eccezione!

Molto spesso, i nostri sistemi premiano la sicurezza in sé stessi e l’assertività confondendole con la #competenza, e certe manifestazioni di arroganza (viste talvolta come espressione di carisma e fascino) vengono scambiate per #potenziale di #leadership.

Ciò è coerente con la dinamica che i gruppi senza leader hanno una tendenza naturale a eleggere come leader individui egocentrici, troppo sicuri di sé e narcisisti.

Non sorprende che l’immagine mitica di un “leader” incarni molte delle caratteristiche che si trovano comunemente nei disturbi della personalità, come il narcisismo (Steve Jobs o Vladimir Putin), la psicopatia (i despoti della storia), l’istrionico (Richard Branson o Steve Ballmer) o personalità machiavelliche (pensa a qualche politico).

Accade anche che arroganza ed eccessiva sicurezza sono inversamente correlate alle competenze di leadership: la capacità di costruire team ad #alte #prestazioni e di ispirare i collaboratori a mettere da parte i loro obiettivi egoistici per lavorare per l’#interesse #comune del gruppo.

I migliori leader sono solitamente umili e, sia per natura che per educazione, l’umiltà è una caratteristica più comune nelle donne rispetto agli uomini. Le donne superano gli uomini in termini di #intelligenza #emotiva, che è un forte motore di comportamenti umili.

Eppure, le donne in posizioni alto-dirigenziali sono molto poche.

Il risultato è un sistema patologico che premia gli uomini per la loro incompetenza mentre punisce le donne per la loro competenza, a danno di tutti.

L’implicazione paradossale è che le stesse caratteristiche psicologiche che consentono ai manager di salire in cima alla scala aziendale o politica sono in realtà responsabili della loro caduta. Ciò che serve per ottenere il lavoro non è solo diverso, ma anche il contrario di ciò che serve per fare bene il lavoro. Di conseguenza, troppe persone incompetenti vengono promosse a lavori dirigenziali rispetto a persone più competenti.

Cosa fare? Fare chiarezza! Acquisire #consapevolezza! E avere coraggio!

Che cosa significa?

Significa lavorare su una #cultura #aziendale che abbia al centro lo #sviluppo di una #leadership partecipata, inclusiva, sostenibile, di servizio.

Significa guidare le persone (e non i processi) attraverso l’esempio, premiare i comportamenti prima dei risultati ma soprattutto lavorare sulla creazione di #valori condivisi e di un #purpose aziendale al quale le persone possano ispirarsi e possano usare come riferimento per “la #buona #leadership”.

Roberto Di Stefano, People and Culture Development Advisor – Partner @ TPC Leadership

 

 

 

 

 

 

 

 

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