Il futuro del digital learning? È analogico

Nello scorso millennio la formazione si svolgeva prevalentemente in aula.
Dagli anni 2000, con la diffusione di internet, nasce l’e-learning, affermatosi poi con lo sviluppo tecnologico degli ultimi anni.
Oggi rappresenta il 30% del mercato della formazione, ma la sensazione diffusa è sempre stata quella che il digital learning fosse una riduzione rispetto alla formazione d’aula.

Questo perché, come succede sempre quando si afferma un nuovo media, i primi tentativi finiscono per scimmiottare le modalità dei media precedenti. Un esempio banale? La televisione degli anni ’50 è teatro inserito in una scatola in salotto.
La formazione online degli anni trascorsi non è altro che formazione d’aula inserita nel computer.

Per quanto negli ultimi anni sia cambiato e sia ora condito di artificial intelligence e realtà virtuale, rimane sempre un’esperienza solitaria e priva di interazioni, un “dead” learning, provocatoriamente parlando.

Qual è la manovra da fare per andare contro questo trend “senza vita”?
Possiamo tornare a insegnare in aula ignorando il progresso digitale?
La risposta è, naturalmente, no.

Oggi c’è una fetta del mercato della formazione occupata dal blended learning, un sapiente mix di esperienze digitalizzate e in presenza: è un metodo nuovo, ma in costante crescita.

Sembra un paradosso, ma nel momento di massimo sviluppo delle tecnologie digitali, il futuro è l’introduzione (o reintroduzione) delle persone nel processo formativo.

In isapiens abbiamo creato una metodologia blended che abbiamo chiamato AliveLearning, nome che sottolinea la presenza del lato umano e vivo anche in ambito digitale. Questo approccio prevede infatti di sfruttare i vantaggi del digitale mantenendo però il modello pedagogico incentrato sul ruolo della persona, che diventa coach e guida l’utente in ogni passo del percorso formativo, dando valore e contingenza al percorso formativo.

L’obiettivo è l’evoluzione personale e professionale delle persone. La meta è il futuro.
La chiave: l’uomo.

Michelangelo Ferraro
Presidente isapiens

La conversazione continua al 48° Congresso Nazionale AIDPIntelligenza artificiale Intelligenze umane Quando il plurale fa la differenzaad Assisi, il 7 e 8 giugno.

https://congresso.aidp.it/

#AIDP2019

Questo Articolo è stato letto da 3169 persone

Be first to comment