Come fare del welfare aziendale una strategia integrata di people management
In un contesto in cui il welfare aziendale è diventato tema strategico nell’ambito HR, è necessario recuperarne la finalità valoriale e tradurla in soluzioni di qualità, elemento fondamentale non soltanto sul fronte dell’offerta di servizi, ma anche del processo che accompagna lo sviluppo dei piani di welfare nelle organizzazioni
Negli ultimi anni, complice anche la spinta normativa, il welfare aziendale è diventato un tema strategico nella strutturazione di politiche HR volte ad attrarre e trattenere talenti, a migliorare la produttività e il benessere dei collaboratori. La definizione di benessere si lega fortemente all’offerta di servizi che favoriscono il work-life balance, tema su cui stanno prestando attenzione non solo le imprese ma anche i sindacati che, sempre di più, contrattano il tempo, con l’obiettivo di agevolare i collaboratori in una modalità di lavoro flessibile che lascia spazio alla cura dei propri cari e di se stessi.
Per queste ragioni l’impresa deve saper mettere in campo e comunicare un’azione di welfare efficace che si prende cura dei lavoratori, ne riconosce e sviluppa le abilità, li premia e, così facendo, genera un miglior benessere privato e professionale, ricevendo in cambio maggior produttività ed engagement. La sfida attuale è quindi passare da una gestione del welfare meramente transazionale (incentrato cioè soltanto sulla propensione all’acquisto del lavoratore) ad una fortemente interessata alla dimensione organizzativa e ad una più ampia valenza sociale, dove si riscopre l’importanza di mettere al centro il bisogno e la qualità dei servizi ad esso rispondenti.
In questi termini il welfare aziendale diventa realmente una strategia di people management, offrendo una lettura completa delle strategie di work-life balance esistenti e implementabili e proponendo, di conseguenza, un sistema integrato e flessibile di servizi e strumenti teso a rispondere in maniera esaustiva e coerente al bisogno di lavoratori e HR. La connotazione valoriale e qualitativa del welfare sta dunque nella capacità di riconnotare i servizi in un sistema che fornisce un accompagnamento sul welfare aziendale a 360°. In tal senso non è secondario lavorare anche sullo sviluppo della consapevolezza delle aziende e dei loro collaboratori, sull’importanza degli strumenti messi a loro disposizione e sul valore che questi hanno nell’accrescere il benessere dentro e fuori il contesto lavorativo.
Marco Milanesio
Ceo & Founder Well-Work
La conversazione continua al 48° Congresso Nazionale AIDP, Intelligenza artificiale Intelligenze umane Quando il plurale fa la differenza, ad Assisi, il 7 e 8 giugno.
https://congresso.aidp.it/
#AIDP2019
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