Il cambiamento di paradigma è già iniziato in azienda. Ora si scrivono regole nuove
Sappiamo oramai piuttosto bene che non esiste più la formazione intesa come qualcosa che veniva calato dall’alto in tempi e dosi regolari. L’intelligenza artificiale ha cambiato pelle al nostro modo di acquisire competenze all’interno dell’azienda. Da semplice strumento di supporto, l’AI si è trasformata in una leva strategica essenziale per l’innovazione e la competitività. L’integrazione sempre più profonda dell’intelligenza artificiale nelle strategie aziendali ha portato a risultati concreti: le imprese che hanno abbracciato una “Total Enterprise Reinvention”, basata proprio sull’AI, registrano margini superiori di ben 5,6 punti percentuali rispetto ai concorrenti.
La formazione diventa quindi strategia, non più accessorio. In questo quadro emergono cinque trend decisivi. Il primo riguarda la formazione come elemento chiave del business. L’utilizzo dell’AI per monitorare, adattare e anticipare le necessità formative permette di mantenere un vantaggio competitivo, trasformando l’apprendimento in un asset aziendale.
Secondo trend è il micro-learning integrato nella routine lavorativa. Sessioni brevi di apprendimento, di circa 5-10 minuti, vengono proposte da algoritmi capaci di analizzare in tempo reale performance e gap di competenze. I dati indicano che i dipendenti con obiettivi di carriera ben definiti consumano fino a quattro volte più contenuti formativi rispetto alla media.
Terzo elemento chiave sono le Academy interne e gli ambienti di sperimentazione. Esperienze come quelle proposte dal Sole 24 Ore Formazione, con esperti di settore e giornalisti, mettono in campo bootcamp mensili su design dei prompt, etica e AI generativa. Questi modelli stanno spingendo le aziende verso la creazione di ambienti sicuri dove testare applicazioni AI su dati proprietari.
Un quarto trend riguarda governance e inclusività nella formazione. Secondo dati OCSE, solo un adulto su tre nelle economie avanzate partecipa annualmente a corsi di aggiornamento. L’intelligenza artificiale può invertire questa tendenza, mappando competenze esistenti e personalizzando percorsi formativi per coinvolgere un pubblico più ampio.
Infine, la misurazione dell’impatto formativo rappresenta il quinto trend. Le aziende con una forte cultura dell’apprendimento vedono aumentare la retention del personale del 27% e la mobilità interna del 23%. Non è un caso che le offerte di lavoro legate all’intelligenza artificiale crescano il 30% più rapidamente rispetto ad altri settori, con ruoli come “AI engineer” in cima alle posizioni più ricercate.

Luca Tremolada,
Chief Data Journalist de “Il Sole 24 Ore” e Coordinatore Tecnico Scientifico dei corsi in Intelligenza Artificiale del Sole 24 ORE Formazione
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