L’immaginazione non riguarda solo il futuro, ma il presente. Per costruire il lavoro di domani, dobbiamo immaginare e migliorare quello di oggi, mettendo al centro le persone e i giovani. Solo così il lavoro diventa uno spazio reale di crescita, innovazione e realizzazione.
“Tutto ciò che puoi immaginare è reale”. Poche parole, di Pablo Picasso, per un concetto tanto profondo, e non sempre immediato. È facile associare all’immaginazione qualcosa di astratto, lontano, legato al futuro. Eppure, l’immaginazione può essere molto più che questo.
La nostra mente, infatti, costruisce nuove idee partendo da elementi esistenti. È un percorso circolare: partendo da ciò che esiste, immaginiamo ciò che non esiste. E ci sforziamo di fare in modo che, poi, esista. In altre parole, l’immaginazione è vedere oltre per andare oltre. È lo strumento con cui costruiamo il presente, prima ancora che il futuro.
Tanti si interrogano su come sarà, o quale sarà, il lavoro di domani. Provano a immaginarlo. Ma l’immaginazione plasma il presente. Prima di immaginare il lavoro di domani, bisogna immaginare quello di oggi. Concentrarsi su qualcosa di lontano è limitante, concentrarsi su quello che c’è oggi innesca la voglia di farlo evolvere.
Il mondo del lavoro evolve a una velocità senza precedenti. Ma per capire dove saremo, bisogna prima di tutto capire dove siamo ora. Immaginare il lavoro di oggi, e renderlo la miglior realtà possibile.
Come si fa? Dando spazio alle persone, supportandole nella realizzazione del loro potenziale. Bisogna tracciare un percorso per i talenti, aiutarli a costruire, nel qui e ora, una vita lavorativa soddisfacente e in linea con le proprie aspirazioni future. Il lavoro del presente è quello delle aziende costruite attorno alle persone, non delle persone che lavorano per le aziende.
Per innovare in questo contesto, dobbiamo essere consapevoli delle mutazioni in atto e agire con lucidità e coraggio. Non basta guardare al futuro da lontano, ma bisogna vivere ogni giorno con l’intento di costruirlo. E farlo insieme a chi già lo sta plasmando: i giovani. W-Group stesso è un ecosistema che vive con l’energia delle nuove generazioni e che cresce insieme a loro in un confronto continuo di visioni, sfide e progetti.
Da questo dialogo nasce la nostra cultura, che non si impone ma si sviluppa nell’ascolto quotidiano, concreto, diffuso: parte dall’interno, da chi lavora con noi, e si amplifica attraverso le nostre filiali su tutto il territorio. Questi presìdi, che ogni giorno incrociano centinaia di storie professionali, sono le nostre vedette del presente e i laboratori di futuro. È lì che cogliamo i segnali più autentici del cambiamento.
Perché immaginare non è un esercizio astratto, ma un processo condiviso. E i giovani, e più in generale i talenti, non saranno solo comparse o spettatori del futuro: dovranno esserne la voce narrante. Solo così, mettendo al centro le persone e coltivando l’immaginazione come forza evolutiva del presente, possiamo trasformare il lavoro in uno spazio autentico di crescita e realizzazione.
Il futuro non è un’ipotesi, come diceva una celebre canzone di qualche anno fa. Il futuro del lavoro comincia nel momento esatto in cui lo immaginiamo, cioè adesso. Insieme.

Federico Vione,
Founder & CEO at W Group
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La Forza dell’Immaginazione
Trasformare visioni in realtà
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