“Avete già preso il caffè?” la nostra IMMAGinAZIONE è iniziata con la brillante apertura di Carlamaria Tiburtini (referente nazionale Area Inclusion) che ha invitato le persone in sala a riflettere sul semplice atto di bere un caffè, come momento di incontro tra culture diverse. Il Workshop è stato declinato grazie alle sottolineature di Rossella Cardinale (Consigliera del Direttivo AIDP Lombardia), che ha moderato tutti gli interventi.
Ci hanno accompagnato nel percorso, persone di opinione, di grande esperienza e spessore, le cui riflessioni congiunte ci hanno aiutato a riflettere su un tema urgente e strategico: l’intelligenza interculturale come competenza chiave per affrontare la complessità che viviamo ogni giorno in azienda.
Ignorare oggi la diversità culturale significa rinunciare a innovazione, competitività e fiducia degli stakeholder che compongono la catena del valore.
Al contrario, riconoscere la multiculturalità come una realtà già presente, imparare a leggerla e attivarla, è ciò che fa la differenza tra un’organizzazione rigida e una capace di evolvere.
La nostra ospite, Aram Mbow, una delle Inspiring Fifhty (50 donne che guidano l’innovazione in Italia), Founder e Ceo di Innovamey, partendo dalla sua esperienza personale, ci ha invitato proprio a partire da qui, con una domanda potente: “E se fossimo già multiculturali?”.
Viviamo già dentro contesti eterogenei, composti da generazioni, esperienze, origini diverse. L’intelligenza interculturale – ci dice Aram – è la competenza che consente ai sistemi di dialogare, ai team di collaborare, alle imprese di essere sostenibili non solo nel “cosa”, ma nel “come”. È la leva per superare i silos e costruire alleanze trasformative.
Davide Giacalone, opinionista e scrittore ci ha offerto invece una prospettiva più ampia, ricordandoci che l’Italia è un Paese che storicamente ha fatto della pluralità un valore. Che il commercio, gli scambi, la connessione tra identità diverse, sono sempre stati motori di arricchimento. E che la globalizzazione, pur con i suoi contraccolpi, ha reso evidente una verità: le diversità, se valorizzate, generano sviluppo.
Ma come misuriamo tutto questo? Cosa ci dicono i numeri sul multiculturalismo nel lavoro in Italia?
Con Valore D, sponsor del nostro workshop, abbiamo portato il tema della multiculturalità su un piano concreto, supportato dalle evidenze dell’Osservatorio di Valore D. Grazie all’intervento di Barbara Falcomer (Direttrice Generale Valore D) e Dalila D’Ingeo (Ricercatrice Centro Studi Valore D) abbiamo avuto occasione di conoscere i dati e le principali riflessioni emerse dall’Osservatorio su La dimensione della multiculturalità nel mondo del lavoro, che verranno resi pubblici il 4 giugno 2025 e che ci hanno aiutato a capire quanto la diversità culturale sia già presente nel mondo del lavoro italiano, ma anche quanto spesso resti invisibile o non attivata. E quanto bisogno ci sia di strumenti per misurare non solo “quante linee di diversità” abbiamo, ma quanto valore generiamo grazie alla loro intersezione.
La diversità culturale, però, non è solo un concetto da discutere, è un terreno da abitare, una sfida da vivere anche con leggerezza e apertura. E questo è stato lo scopo del Game Quiz proposta da Ida De Falco dell’Area AIDP Giovani che grazie a degli instant poll ci ha dato modo di apprendere alcune espressioni culturali utili nei contesti lavorativi internazionali.
Insieme alle numerose persone in sala abbiamo attraversato pensieri, esaminato dati, ascoltato storie e anche qualche scomoda verità.
Se c’è un concetto che abbiamo fatto nostro grazie a questa esperienza è che la multiculturalità non è più una possibilità futura: è la realtà presente, riconoscerla è un gesto politico, è una scelta di lucidità, di visione, di valore.
L’intelligenza interculturale è ciò che ci permette di abitare questa realtà con più consapevolezza, più fiducia, più efficacia.
Ci auguriamo che questo incontro sia stato un punto di partenza, per cominciare a costruire – ognuno nel proprio pezzo di mondo – nuove alleanze culturali.
Coordinamento di: Carlamaria Tiburtini, Chiara Bellon, Alessia Ruzzeddu
Con il prezioso contributo di: Rossella Cardinale, Ida De Falco, Massimiliano Nucci e Linda Serra
A cura dell’Area AIDP Inclusion
Questo Articolo è stato letto da 124 persone