Per vincere la pressione esercitata dalla veloce obsolescenza delle risorse intangibili e dall’imprevedibilità in cui sono immerse organizzazioni e professionalità, occorre ridurre i tempi della rigenerazione delle competenze sia tecniche che comportamentali. Come? Time to mind: lettura proposta da AIDP e FrancoAngeli!
Il titolo di questo innovativo libro: Time to Mind di Gian Carlo Cocco si ispira al concetto ormai consolidato di Time to Market, cioè il tempo necessario che un prodotto o un servizio concepito in termini innovativi deve attraversare per giungere alla sua disponibilità per il consumo. Il motivo per cui il Time to Market è così importante è perché essere in ritardo erode il vantaggio competitivo sul mercato nel quale si vuole introdurre il nuovo prodotto o servizio. Presupposto comune è che il Time to Market sia più importante per i prodotti e i servizi di prima qualità, ma in concreto un lancio non tempestivo in qualsiasi settore ha un impatto negativo sul ritorno di ogni investimento, a seguito della riduzione della finestra di opportunità di generare valore.
Nell’attuale “società della conoscenza” non si vendono solamente prodotti e servizi, ma anche “soluzioni” che hanno una componente fondamentale di conoscenze e di capacità.
La sfida attuale e del futuro si gioca e si giocherà sul vantaggio competitivo derivante dall’innovazione possibile solo se si maturano rapidamente i contenuti delle nuove competenze richieste dall’innovazione: il nuovo vantaggio competitivo deriva dalla velocità e dall’apprendimento delle nuove competenze richieste dal mercato. A titolo esemplificativo si pensi alla corsa attuale per la messa a punto del vaccino contro il Covid 19.
Seguendo il percorso teorico e pratico del libro possiamo partire da una citazione tratta dall’introduzione:
Se le persone vogliono sopravvivere all’attuale “tempesta perfetta” dove le onde della speculazione finanziaria originano drammatici naufragi (ingigantiti dalla pandemia), devono dedicare attenzione non solo ai risultati da raggiungere, ma anche al proprio valore professionale e a quello dei propri eventuali collaboratori
Questo libro rappresenta il seguito e il completamento del recente libro di Gian Carlo Cocco: Governare l’impresa con il capitale umano in quanto fornisce un contributo applicativo di come il capitale umano possa essere concretamente sviluppato. In sostanza, chi opera a livello manageriale e professionale deve focalizzarsi non solo sul raggiungimento dei risultati economico-finanziari (produrre reddito per l’impresa e per se stesso), ma deve curare anche il valore del proprio capitale umano e di quello dell’organizzazione nella quale è inserito.
Per questa ragione viene richiamato il concetto di knowledge management e aggiornato in termini di contribuzione alla competenza distintiva. Si segnala che la competenza distintiva di ogni organizzazione è fortemente influenzata dalla sommatoria organica delle competenze professionali (composte non solo da raffinate conoscenze, le cosiddette hard skill, ma anche da capacità strategiche e operative, le cosiddette soft skill). Tra l’altro, le soft skill si stanno dimostrando sempre più essenziali nei mercati e nelle organizzazioni attuali dove il solo bagaglio tecnico-scientifico non più è sufficiente per sopravvivere e svilupparsi.
A questo punto si introduce l’opportunità di rivalutare e semplificare il tradizionale strumento delle job description rendendolo diffuso, partecipato e dinamico, superando la staticità degli approcci tradizionali di analisi delle mansioni. Solo da aggiornate ed essenziali job description è possibile ricavare quali sono le competenze professionali (hard e soft) indispensabili (consentendo la definizione di job requirement essenziali e che devono essere letti in termini evolutivi).
Il nerbo del libro affronta con concretezza e in modo snello come possono essere descritte e misurate sia le hard, sia le soft skill.
Per quanto riguarda le soft skill si spiega dove traggono origine nella mente umana e come possono essere raggruppate e descritte. In proposito viene presentata una raccolta fondamentale che chiarisce definitivamente un campo spesso confuso e contraddittorio. La raccolta si basa sulle ultime conquiste delle neuroscienze in ambito comportamentale. Quanto descritto consente di affrontare con chiarezza come sia possibile sviluppare rapidamente ed efficacemente hard e soft skill con alcuni accorgimenti che rappresentano un vero e proprio manuale applicativo. In particolare, vengono ampliati e resi fruibili i criteri e gli accorgimenti per incrementare l’espressione delle capacità chiave facendo ricorso non solo ai consolidati processi della formazione al comportamento organizzativo e al coaching, ma illustrando come sia possibile ricorrere ai piani di automiglioramento e all’autocoaching che in ambito sportivo sono stati ampiamente sperimentati e hanno prodotto eccellenti risultati.
In questo modo si giunge all’illustrazione di un vero e proprio sistema di Time to Mind che ogni persona può applicare a sé per valorizzare il proprio capitale professionale, ma anche alla propria organizzazione per renderla più competitiva.
Come accennato, particolare attenzione è posta sulle modalità più efficaci per definire i comportamenti fondamentali (soft skills) in modo chiaro e riscontrabile e per poterli valutare ed auto valutare anche tramite originali Assessment a distanza basati su questionari comportamentali, in sintonia con la diffusione dello smart working
Come ricorda Paolo Iacci nella sua Prefazione:
L’innalzamento della qualità dei processi di apprendimento e la riduzione del Time to Mind è quindi un elemento strategico non solo per le nostre imprese ma, più in generale, per lo sviluppo dell’umanità
Il libro rappresenta una guida di concreta applicabilità per rendere l’apprendimento individuale e collettivo rapido, ma puntuale, superando l’imperante superficialità derivante dall’illusione del sapere che la digitalizzazione e i social media portano purtroppo con loro. Ma ha anche la finalità di fornire ai lettori spunti di riflessione e strumenti applicativi per affrontare la contrapposizione sempre più minacciosa tra intelligenza artificiale e competenza umana. Rappresenta, quindi, una bussola per rispondere con successo alla turbolenza e all’imprevedibilità attuale che si sta traducendo in disagio e pessimismo.
Di Andrea Martone
Professore presso la SUPSI (Università Professionale della Svizzera Italiana) e docente di organizzazione aziendale all’Università Cattaneo di Castellanza. Dirige il Master in Human Capital Management ed è MIB Professor presso l’Università Cattolica di Lille
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