In azienda, il Capitale Umano fa la differenza e gestirlo bene, con processi ottimizzati e innovativi, è il presupposto per la crescita.
È facile a dirsi, un pò più complicato metterlo in pratica.
Quanta parte di vita mettiamo nel lavoro che svolgiamo ogni giorno in azienda? E quanto impegno costa trovare l’equilibrio tra sfera personale e sfera lavorativa?
La missione di ADP è fornire alle aziende gli strumenti e servizi HR che le aiutino a governare il cambiamento in atto per ridisegnare i confini aziendali e anche il rapporto tra impresa e risorse umane, il livello di performance e di engagement o meglio di “Envolvement”.
Flessibilità, work-life balance, smart working, nuove regole di ingaggio sono le parole chiave del nuovo patto che deve essere scritto tra aziende e dipendenti, superando il peso delle normative e di una visione ideologica del lavoro. Il livello di envolvement dei dipendenti costituisce l’indicatore principale dello stato di salute di un’azienda ed è il punto di riferimento per il pieno successo di tutti i progetti di crescita e di investimento futuri. È chiaro quindi come la gestione del Capitale Umano stia attraversando una nuova fase di profonda trasformazione passando da funzione amministrativa a un ruolo sempre più strategico e di business.
La funzione HR è il facilitatore fondamentale del cambiamento, è l’elemento che guida l’evoluzione di un’organizzazione, assumendo quel ruolo di partner delle strategie aziendali capace di gestire fenomeni complessi come il rapporto tra generazioni, la gestione del talento, l’integrazione di dispositivi tecnologici che abilitano le forme nuove di smart working. La tecnologia ci può supportare, possiamo chiedere direttamente al dipendente di interagire con l’azienda e di scegliere per sé la forma di welfare che più si avvicina alle sue esigenze.
Diversity e inclusion per ADP fanno parte integrante della visione strategica del business.
Nicola Uva Strategy e Marketing Director ADP Italia
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