Viviamo un’epoca di straordinari cambiamenti: culturali, economici e sociali, di business e organizzativi. C’è un fattore però che più degli altri detta l’agenda di questa trasformazione. È l’innovazione tecnologica che, con i suoi ritmi e la sua portata, sta avvicinandoci il futuro.
La pervasività e la velocità del cambiamento sono così intense da rovesciare la direzione del movimento.
Siamo abituati a immaginarci in cammino verso il nuovo, quello che sarà il domani. Sin qui, le porte del futuro le abbiamo aperte verso di noi un po’ per volta affidandoci ai film, ai trend, alle immagini dei visionari e poi al progresso della scienza e della tecnica. Oggi invece sembra che le porte del futuro siano state aperte spingendole verso di noi e il movimento si sia così invertito: non siamo noi ad andare verso il futuro, è il futuro che prepotentemente ingombra il nostro presente togliendogli spazio. Le implicazioni sono evidenti: ansia, preoccupazione, sentirsi fuori posto e inadeguati sono stati d’animo che coinvolgono molte persone, senza distinzione di ruoli, genere e età.
Il futuro che entra nel nostro presente senza bussare, però, genera anche grande fiducia e voglia di migliorare le condizioni di vita e del lavoro, accrescere benessere e giustizia. Talvolta l’entusiasmo sembra deragliare; è la situazione di quanti immaginano di spingere ancora più il piede sull’acceleratore perché pensano, dimenticando l’uomo e la sua natura, che non ci siano più limiti.
Il futuro oggi, tema del prossimo Congresso Nazionale AIDP, coglie bene questo inedito modo di procedere che cambia il verso dei movimenti cui siamo abituati, provocando intense reazioni cinestetiche nei nostri muscoli un po’ storditi. Anche la vita nelle imprese e nelle altre organizzazioni risente di questa trasformazione della quale, probabilmente, sappiamo ancora poco. Le agende cambiano profondamente, anche quelle delle funzioni HR e delle donne e uomini che le abitano: le riempiamo di appunti, frecce, spostamenti, punti interrogativi, modificando di continuo e con affanno priorità e impegni. Dove indirizzare l’attenzione? Quali questioni affrontare e in che modo? Abbiamo tutte le competenze? A chi chiedere aiuto?
Qualche esempio può essere utile per condividere contesto e questioni.
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Comprendere il movimento della trasformazione digitale (direzione, caratteristiche, impatti), che accompagna l’ingresso nel lavoro della Generazione Z quando ancora non abbiamo ben chiare le attese, le motivazioni e le progettualità dei Millenials, diventa un primo punto importante nell’agenda.
Che significato avrà vivere con i robot per le persone e le organizzazioni? Come ci stiamo attrezzando, in termini di atteggiamenti e competenze, all’inedito dialogo tra umani e umanoidi? Sarà una convivenza pacifica o conflittuale? Quale leadership potrà guidare ambienti così diversamente abitati? In che modo misureremo la performance e il contributo degli uni e degli altri?
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Ancora: come attrarre, motivare e trattenere le giovani generazioni?
Quali trade-off funzioneranno per coltivare l’engagement dei collaboratori? Come sarà disegnato – e con quali risorse – lo sviluppo delle risorse umane nell’epoca dei big data e degli analytics? Con quali approcci, regole e premi saremo in grado di gestire la pluralità delle strutture motivazionali e dei rapporti di lavoro che la trasformazione ci prospetta?
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Infine: come mantenere alta l’attenzione sui rischi di un uso imprudente della tecnologia nei riguardi del benessere delle persone e della società?
Quelle che ho proposto sono soltanto alcune delle numerose questioni importanti che l’incontro del futuro con il presente porta con sé. È in questa cornice, che contiene a fatica le sfide del futuro oggi, che va collocata la nuova edizione di AIDP Award che – come sempre – troverà la celebrazione del suo momento conclusivo all’interno del 47° congresso nazionale. Il Premio vuol rappresentare un’opportunità per riflettere sulla professione e le sue vocazioni, condividendo le progettualità più significative che si stanno sperimentando per accogliere con fiducia il futuro. Una ricca occasione per scoprire e condividere – valorizzandone gli esiti dinanzi ai partecipanti al Congresso – le esperienze più innovative su tutte le “pratiche HR” e senza confini.
Mi auguro che da questo concorso possano uscire tante risorse, cognitive ed emotive, per incoraggiare il nostro impegno a migliorare il futuro del lavoro e dell’umanità.
Gabriele GABRIELLI
Presidente Commissione di Valutazione AIDP AWARD 2018
Adjunct Professor di HRM & Organisation all’Università LUISS Guido Carli, alla LUISS Business School dirige il People Management Competence Centre & Lab. Presidente della Fondazione Lavoroperlapersona, è consulente, formatore ed executive coach.
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