JOBS ACT 3.0

Siamo di fronte ad un grande cambiamento innescato dalla rivoluzione digitale.

Le tecnologie digitali cambiano in fretta ma le organizzazioni aziendali e le competenze non riescono a tenere il passo del cambiamento. Inoltre, la propensione al cambiamento degli individui, generalmente, è alquanto scarsa. Oggi tutti i settori sono colpiti dalla rivoluzione digitale, non solo il mondo dell’informatica: la produzione di beni ma anche la produzione di servizi.

Il cambiamento è molto più veloce che in passato. La rivoluzione digitale degli ultimi anni non ha solo spazzato via o profondamente modificato industrie per così dire tradizionali, ma anche aziende sorte dopo la svolta digitale, che non sono state in grado di capire il cambiamento o che semplicemente non potevano fare nulla per competere nel nuovo mercato.

Ma la rivoluzione digitale comporta anche grandi possibilità di sviluppo e soprattutto un grande aumento della produttività. A differenza del passato, il secolo attuale darà vita a migliaia di piccole multinazionali con costi fissi bassi e pochi dipendenti ciascuna.

Ma non cambiano soltanto i mestieri e le aziende, cambiano enormemente i mercati: il 60% dei nuovi mercati non coincide con un’estensione territoriale: dopo Cina ed India, seguono Facebook, LinkedIn, WhatsApp, Twitter, ecc.

In questa situazione generale, il nostro Paese è sicuramente in difficoltà, ma non tanto di più di quanto non lo siano gli altri Paesi europei. La questione fondamentale è comprendere la necessità e la profondità del cambiamento e l’indispensabilità di riorganizzare interi processi di produzione e addirittura intere industrie.

Il sistema giuslavoristico assume un ruolo di rilievo in questo processo: il Jobs Act, va, quindi, nella direzione giusta.

È una normativa ben scritta e che avrà un impatto significativo sulla disciplina dei rapporti di lavoro. Non si tratta soltanto della modifica delle regole sui licenziamenti, ma di un disegno più ampio che include l’abbassamento del costo del lavoro, l’abrogazione dei contratti a progetto, la revisione dei limiti di esercizio del potere unilaterale del datore di lavoro di modificare le mansioni e altro ancora. Un riforma ampia ed importante. Indispensabile.

 Franco Toffoletto Managing Partner di Toffoletto De Luca Tamajo e Soci

Questo Articolo è stato letto da 8338 persone

Be first to comment