Il crescente impiego di tecnologie digitali nell’attuale stagione di sviluppo economico provoca dirompenti effetti nella regolazione dei rapporti di lavoro e produce, come effetto indiretto, nuovi equilibri nel rapporto tra responsabili della gestione del personale e organizzazioni sindacali. Sul piano più strettamente normativo i direttori del personale sono chiamati ad affrontare complesse problematiche derivanti dall’adozione del Decreto Dignità, dalla decisione della Consulta sull’incostituzionalità dell’indennizzo nel licenziamento illegittimo, dal Whistleblowing e da altre norme su specifiche tematiche.
In questo quadro così variegato facciamo il punto sul 2019 e sulle prospettive che ci attendono prima di parlarne nelle #REGOLE ad #AIDP2019
Stiamo attraversando una fase molto intensa per il diritto del lavoro e, di riflesso, per la gestione del personale.
Per quanto concerne il tema dell’innovazione tecnologica, l’elemento dominante è quello della digitalizzazione che costituisce, più che un settore dell’economia, una nuova modalità di organizzazione del lavoro e dei servizi resi al cittadino-consumatore, trasversale ai più diversi settori merceologici. L’economia digitale favorisce un crescente ridimensionamento dei sindacati tradizionali, anche per l’assenza di una forte identità professionale, e ciò determina notevoli ricadute sulle aziende, che spesso non possono confrontarsi con interlocutori affidabili e realmente rappresentativi.
Questa fase, che è stata definita di disintermediazione, è caratterizzata dalla crisi delle grandi organizzazioni degli interessi, in quanto i nuovi modelli di lavoro implicano una partecipazione più diretta dei lavoratori nell’impresa, quindi uno svilimento del ruolo dei soggetti sindacali.
Sul piano normativo, nell’ambito delle relazioni sindacali, si può cogliere una risposta per certi versi in controtendenza del legislatore, che in passato era intervenuto sovente con un sostegno alla mediazione sindacale: in particolare tale supporto si è materializzato, oltre che con i contratti di prossimità (art. 8 l. 148/2011), anche tramite l’incentivo della contrattazione sul welfare aziendale e poi con l’art. 51 del d.lgs. 81/2015 che affida ai contratti collettivi di ogni livello importanti funzioni delegate dalla legge.
Sul versante dei rapporti di lavoro, ai cambiamenti del mondo del lavoro i soggetti pubblici hanno risposto con misure che hanno reso certamente più complessi i compiti della Direzione del personale.
Tra le principali novità c’è il Decreto Dignità, varato sulla base di una forte spinta politico/ideologica: l’impatto principale del decreto è su un forte irrigidimento della possibilità di ricorso alla somministrazione e ai contratti a termine, limitandone di fatto la durata a 12 mesi. Ogni proroga o ogni superamento di tale limite sono oggi subordinati a nuove causali (ancora più insidiose di quelle vecchie) esposte al delicato vaglio dei giudici. Ciò verosimilmente comporterà una ripresa del contenzioso, oltre che una drastica riduzione del ricorso a questo importante strumento di flessibilità.
Una maggiore difficoltà nel trovare soluzioni conciliative sulle controversie in materia di licenziamento è, invece, la prima conseguenza della sentenza della Consulta sull’incostituzionalità del risarcimento predeterminato in relazione alla sola anzianità di servizio in caso di licenziamento illegittimo adottato nei confronti dei lavoratori assunti dopo il 7 marzo 2015. Una soluzione normativa, quella individuata dal jobs act, ritenuta in contrasto con i principi costituzionali dalla Corte che, con la sua pronuncia, ha in qualche misura alterato gli equilibri della disciplina sul contratto a tutele crescenti. Oggi un lavoratore, soprattutto in una situazione ancora incerta per quanto concerne i criteri da utilizzare nella quantificazione del risarcimento, tenderà a rifiutare offerte conciliative, potendo legittimamente aspirare ad un’indennità che potrebbe arrivare fino a 36 mensilità di retribuzione.
Alle tematiche descritte devono aggiungersi le problematiche relative all’utilizzo degli strumenti informatici, al whistleblowing e allo smart working, che rappresentano taluni dei temi oggetto di approfondimento nella sessione #REGOLE ad #AIDP2019. Vi aspettiamo.
Prof. Avv. Raffaele De Luca Tamajo e Prof. Avv. Vincenzo Luciani, senior partner e partner di Toffoletto De Luca Tamajo
La conversazione continua al 48° Congresso Nazionale AIDP, Intelligenza artificiale Intelligenze umane Quando il plurale fa la differenza, ad Assisi, il 7 e 8 giugno, all’interno della sessione LE REGOLE.
https://congresso.aidp.it/
#AIDP2019
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