Uno standard minimo digitale
Il tema delle competenze digitali è prioritario in ogni programma di aggiornamento delle persone nelle organizzazioni e nella società. Senza il possesso di uno standard minimo digitale diffuso l’organizzazione scivola nell’analfabetismo comunicativo e nella rapida emarginazione. Ritardi e resistenze sono tuttavia presenti in molte grandi organizzazioni.
Programmi per cavalcare l’onda digitale – un esempio: il reverse mentoring
Per non rimanere sommersi dall’onda digitale le principali organizzazioni stanno avviando programmi di sviluppo delle competenze digitali, alcuni di questi si basano sull’utilizzo di modalità di social learning digitale, altri sul reverse mentoring, dove i “nativi digitali” dell’azienda affiancano le persone più adulte e le accompagnano ad un uso avanzato degli ambienti digitali. Nel reverse mentoring le competenze digitali del giovane e l’esperienza del senior si incontrano, alla ricerca di uno scambio reciproco. La cultura del mondo digitale, in cui gli under 35 sono nati, viene trasmessa ai senior che a loro volta accrescono nei giovani la consapevolezza e la visione della realtà lavorativa, viste da chi ha alle spalle anni di attività e traguardi raggiunti.
Come funziona il reverse mentoring
Nei programmi implementati in diverse organizzazioni da Amicucci Formazione con il metodo skilla©, il reverse mentoring avviene attraverso incontri formali tra junior e senior, con il reciproco impegno a formarsi su aspetti differenti del lavoro. Ad esempio, sul tema del project management, i giovani insegnano l’utilizzo di strumenti digitali per la gestione di un progetto come l’e-calendar e l’organizzazione di riunioni a distanza. I senior possono trasmettere i principi sempre validi per raggiungere i risultati di un progetto come la formulazione di una vision o la definizione di un obiettivo efficace. Il reverse mentoring, se ben implementato all’interno dell’organizzazione, può diventare uno strumento per migliorare diversi processi come la gestione dei talenti, l’employer branding, la promozione della diversità, il superamento del digital gap, lo sviluppo della leadership, lo scambio di contenuti inter-generazionali, la diffusione del know-how interno e la promozione della cultura del long life learning.
Franco Amicucci Fondatore di Amicucci Formazione
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