Le nuove frontiere dell’informatica e la conseguente adozione di mezzi di comunicazione sempre più rapidi e complessi hanno inevitabilmente generato nuove possibili forme di illegalità. Oggi, per fortuna, possiamo contare su più efficaci metodi investigativi, al fine di contrastare illeciti economici, finanziari e contabili
L’evoluzione informatica e la conseguente adozione dei nuovi mezzi di comunicazione hanno dato vita ad una serie di interrogativi sulla legittimità dei controlli in materia, che hanno coinvolto responsabili delle risorse umane, dirigenti della security, investigatori e giuristi.
Oggi sembra non azzardato affermare come questo “piccolo villaggio globale” che è diventato il nostro pianeta trovi una delle cause più significative proprio nella comunicazione in tempo reale, anche a mezzo di posta elettronica, con irrinunciabili vantaggi ma anche con contestuali possibili forme di illegalità.
Nell’ambito delle indagini aziendali in materia economica, finanziaria e contabile il nostro dipartimento di forensic accounting & litigation viene frequentemente chiamato a valutare se il contenuto di una e-mail possa essere considerato valido o meno per provare fatti aventi una valenza giuridica in sede civile o penale, quali, a solo titolo di esempio, episodi di concorrenza sleale, di appropriazione indebita, truffa, corruzione o altro.
Anche se le tecniche di corporate investigation e di forensic accounting richiedono la ricerca di evidenze documentali del fatto illecito da diverse fonti aziendali – quali, ad esempio, le prove di natura contabile, amministrativa, fiscale o bancaria – la lettura dei messaggi di posta elettronica, ove siano percorribili le condizioni per una loro acquisizione informatica a fini investigativi, resta una fonte informativa di primaria importanza per comprendere gli eventi oggetto di indagine.
Una conferma di particolare valore al riguardo è quella offertaci da una recente ordinanza della corte di cassazione, la n. 11606 pubblicata il 14 maggio 2018, secondo la quale le e-mail costituiscono documenti informatici giuridicamente rilevanti.
È evidente pertanto come questa nuova pronuncia della Corte di Cassazione sia pienamente atta a superare ogni dubbio o incertezza e fornisca agli investigatori del forensic accounting strumenti di indagine e modalità di accertamento di maggiore incisività e di inattaccabile solidità giuridica nell’ambito delle difese tecniche e nelle investigazioni all’interno delle aziende.
Gen. Michele Franzé
Presidente di Axerta S.p.A.
La conversazione continua al 48° Congresso Nazionale AIDP, Intelligenza artificiale Intelligenze umane Quando il plurale fa la differenza, ad Assisi, il 7 e 8 giugno.
https://congresso.aidp.it/
#AIDP2019
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