QUANDO L’INTERNAZIONALE APRE LE PORTE AIDP SPALANCA FINESTRE
Prendiamo un caffè con i nostri referenti di AIDP International: facciamoci ispirare e intraprendiamo questo viaggio insieme.
Ne parliamo con Domenico Giangiulio, Director, Talent Management EMEA at Apta e Referente Abruzzo & Molise di AIDP International, e Marco Giovannelli, Responsabile Organizzazione, Sviluppo e Gestione Risorse Umane e Referente regionale Sardegna
Quali sono le motivazioni che ti hanno avvicinato al gruppo Aidp International
Domenico Sono semplici ma significativi: valori e visione strategica, elementi profondi alla base di ogni sistema di aggregazione sociale.
Lavorando al livello internazionale, sono molto sensibile ai temi di innovazione HR ed al benchmark. Inoltre, credo fermamente nella dimensione multiculturale come valore aggiunto poiché lo scambio reciproco ed il confronto con colleghi di altri paesi può portare visibilità e creare sinergie internazionali sulle principali innovazioni, sulle ultime tendenze e sulle migliori pratiche di gestione in ambito HR.
Marco Lavorare per un’azienda pubblica dalla dimensione provinciale o quanto meno domestica, localizzata su di un’isola, può far perdere di vista i trend, le prospettive e le migliori pratiche attuate dalle funzioni Risorse Umane di aziende appartenenti a diversi settori e nazionalità. Il confronto nazionale e internazionale sulle diverse tematiche dovrebbe invece favorire un avvicinamento e un approfondimento dei temi che potrebbero tradursi in esperienze, progetti e processi da introdurre nella realtà che vivo quotidianamente. Oltre a ciò, nella decisione di aderire al Gruppo, ha giocato un ruolo fondamentale il mio sentirmi un apolide o forse meglio un cosmopolita che ha sempre subito l’esterofilia e la possibilità di incontrare persone provenienti da ogni dove.
Quali sono i tuoi propositi e obiettivi per il Gruppo International
Domenico Il mio proposito principale è creare una relazione win-win con il gruppo: da un lato mi affascina il fatto di poter apprendere cose nuove, avere uno scambio di idee proficuo con un taglio molto concreto, ed avere visibilità su temi e dinamiche internazionali per potermi mettere in gioco oltre i confini aziendali. Dall’altro, sono contento di poter dare un contributo che abbia una certa trasversalità in termini di contenuti ed in termini geografici, coerentemente con il mio ambito professionale. Per dirla in altri termini, non si forza una relazione ma la si basa sui punti di forza in comune e sugli stimoli per renderla di successo.
Marco Rendere il più internazionale possibile il mio lavoro; le uniche occasioni in cui ho avuto modo di lavorare in un ambiente del genere, è stato tra il 2012 e il 2013 quando grazie a delle partnership, ci fu l’occasione di confrontarmi con aziende spagnole, belghe e francesi. Da allora il gusto per l’internazionalità è rimasto e quindi eccomi qui che cerco di imparare dall’esperienza altrui e di fornire un contributo alla costruzione e alla divulgazione di un’idea moderna della funzione HR, al suo agire e al suo coinvolgimento nel business. In generale sento che il desiderio di conoscenza, rete e confronto possa trovare soddisfazione dai progetti che il Gruppo potrà sviluppare.
Su quali progetti sei impegnato per il 2023
Domenico Mosso da una forte spinta innovativa sui temi HR e credendo molto nello scambio di punti di vista (uno dei miei motti preferiti è “si apprende per differenza”), quest’anno con i miei colleghi stiamo cercando di organizzare un Panel internazionale che coinvolge speakers provenienti da diverse parti dell’Europa, su un tema molto all’avanguardia dal punto di vista organizzativo e che farebbe riflettere molti addetti ai lavori. L’idea è proprio quella di affrontare una tematica innovativa che possa dare a tutti gli associati di AIDP (e non) spunti concreti direttamente da coloro che hanno già affrontato o implementato alcuni modelli HR che richiedono dei requisiti molto solidi e di grande consapevolezza.
Mi raccomando, stay tuned!
Marco Al momento stiamo lavorando allo sviluppo di un’idea progettuale che ha come finalità la definizione del modello organizzativo post pandemia. Il tutto è nato dalla curiosità di comprendere che tipo di impatto ha avuto o avrà lo smart working/lavoro agile sui modelli operativi delle aziende, sugli indicatori di perfomance, sui modelli di competenza richiesti alle persone o sul modello di welfare adottato.
In sostanza ci interesserebbe scoprire se esiste un trend post pandemico che accomuni le aziende e che possa aiutare gli HR Manager a definire e organizzare al meglio il contesto che vivono.
Il progetto ha avuto la fortuna che a marzo di quest’anno il Centro Ricerche Aidp abbia concluso un’interessantissima indagine dal titolo “Organizzazione del lavoro agile dopo il termine dell’emergenza pandemica (marzo 2022)”, che ha appunto fornito diversi elementi stimolanti su cui lavorare. Al momento siamo in attesa di ricevere l’ok definitivo da parte di Raffaele per andare avanti.
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