A ognuno il suo talento: con l’Hackathon le imprese attirano le abilità che cercano

Monster Italia e quelle soluzioni a metà strada tra Recruiting e Employer Branding che rimettono pesci e castori ognuno al proprio posto

Cercando di spiegarci quanto genio ci sia in ognuno, Albert Einstein ci diceva che “non dovremmo giudicare un pesce per la sua capacità di arrampicarsi su un albero”. E così ci insegnava anche qualcosa su di noi. Perché se è vero che lui, il pesce, “passerà la vita a credersi stupido”, non è che noi avremo dimostrato un acume migliore aspettandoci da lui qualità da castoro.
Cosa c’entra questo col recruiting?
Beh, per quanto tempo e a quanti pesci è stato chiesto di arrampicarsi sugli alberi solo perché i metodi di valutazione del talento a disposizione dei dipartimenti HR erano settati sui pesci – di taglie diverse e per acque differenti, ma pesci – e non castori, camaleonti, antilopi e, perché no, pure bradipi?
Quando ci si è accorti dell’errore, ognuno si è arrangiato come ha potuto. In Monster Italia, invece, abbiamo lanciato sul mercato soluzioni che hanno la pretesa semplice ma irrinunciabile di chiedere ai pesci di mostrare qualità da pesce e ai castori doti da castoro.
Il modello è quello dell’Hackathon, ovvero intere giornate “a tema”, attraverso cui le imprese si aprono alla sfida del talento e invitano i migliori candidati a misurare le proprie abilità in team, a stretto contatto coi manager e su progetti concreti. Ma poi c’è la mano di Monster. Così un evento di Recruiting puro, diventa una preziosa occasione di Employer Branding.
Da Whirlpool a Mondadori, nelle aziende in cui lo abbiamo realizzato abbiamo visto abilità e talento misurarsi dove era giusto farlo.

Nicola Rossi Country Manager di Monster Italia

 

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