Politiche di Welfare e premi di risultato ridisegnano le aziende del futuro e creano valore aggiunto

Le aziende che puntano al futuro non possono non considerare il welfare aziendale quale leva strategica di crescita e miglioramento continuo, tipica delle economie avanzate. Investire sul capitale umano consente, infatti, di fare innovazione, avviando una rivoluzione dall’interno, creando valore partendo dalla propria organizzazione, coniugando la crescita aziendale con lo sviluppo sociale e culturale dei lavoratori.

L’impresa italiana, oggi più che mai, deve essere in grado di coinvolgere, motivare e trattenere le persone e le risorse più qualificate, investendo in politiche di welfare per incentivare i propri dipendenti e convogliarli su indirizzi e strategie comuni. Ciò anche al fine di aumentare la competitività delle aziende del nostro Paese in un periodo di forte crescita della concorrenza a livello internazionale, a causa della crisi economica mondiale.

Ecco che il Legislatore nell’ultimo triennio ha favorito diverse misure di remunerazione del personale dipendente, in alternativa alla retribuzione fissa, con l’intento di arginare il gravoso carico fiscale e previdenziale che si riversa sui costi della forza lavoro.

Il Premio di risultato, in particolare, è istituito tramite contratti aziendali o territoriali, prevede un’erogazione di ammontare variabile legata ad incrementi di produttività, redditività, qualità, efficienza e innovazione ed è assoggettato ad un’imposta sostitutiva IRPEF del 10%, entro il limite di 3.000 euro lordi pro-capite, per i titolari di reddito di lavoro inferiore a 80.000 euro nel precedente anno d’imposta.

Il dipendente  può scegliere se ricevere il premio in denaro o convertirlo in servizi welfare*: in questo caso è prevista la totale esenzione sia dal punto di vista fiscale che previdenziale degli importi erogati a titolo di premio.

Ecco che il welfare aziendale può rivelarsi un ottimo investimento a medio e lungo termine: migliorare il clima aziendale e le aspettative del singolo al fine di aumentare la produttività aziendale.

* Ad esempio: buoni pasto, autovettura aziendale ad uso promiscuo, contributi di assistenza sanitaria, dal 1/01/2018 anche rimborso di abbonamenti per il trasporto pubblico, etc.

Daniela Merola Direttore Marketing/Commerciale di Italia Paghe

 

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