Digital natives e hyperconnectivity

Le trasformazioni demografiche in corso (nel 2020 oltre il 40% dei lavoratori apparterranno ai c.d. Millenials o Digital Natives e alla “2020 Generation”), l’esplosione dell’universo digitale e la diffusione esponenziale della tecnologia mobile, sono alcune delle sfide più significative per la funzione HR oggi.

Dal punto di vista delle strategie di reclutamento, si tratta di affrontare una generazione nata e cresciuta nel mondo della c.d. hyperconnectivity, abituata all’uso quotidiano della tecnologia e che, di conseguenza, trova naturale (necessario!) che il mondo del lavoro sia allineato a tale tratto culturale. La tecnologia in tal senso è il mezzo di un nuovo modo di intendere non solo il lavoro, ma le relazioni e la vita più in generale, dove i valori primari sono la condivisione, la velocità e la libertà di scelta individuale.

Attrarre i nativi digitali significa allora parlare innanzitutto la loro lingua e adottare strategie di employer branding e recruiting in cui l’accessibilità e lo scambio di informazioni fra azienda e candidati sia aperto e totalmente trasparente. Sfruttando soprattutto la tecnologia web, bisognerà instaurare un dialogo continuativo con i “target profiles”, consapevoli che non si tratta più di un fattore distintivo, ma di un elemento necessario per un employer of choice (oltre che per un processo più efficiente).

Che questa sia la vera sfida, del resto, lo dimostra indirettamente il fatto che nel business dei servizi HR, si stima che il c.d. Online Staffing e Recruitment manterrà dal 2013 al 2020 un tasso di crescita del 40% l’anno, passando da circa 1,5 a oltre 16 miliardi di dollari nel mondo.

Alessandro Fiorelli HR & Legal Director Trenkwalder Italia

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